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Cosa spinge un’insegnante, un imprenditore, un professionista o qualsiasi altra persona che operi nella società, a svolgere il suo lavoro al meglio?

Quando faccio questa domanda alle persone che conosco, tutti si accendono e iniziano a parlare di concetti alti e profondi.

Dopo aver ascoltato molto e dopo molta riflessione, sono giunto alla conclusione che la forza che ci fa muovere è la connessione con la nostra sorgente interiore.

Qualsiasi cosa per te significhi “sorgente interiore”.

Infatti solo la connessione a quella sorgente è ciò che guida le persone ad essere realmente innovative e in grado di rinnovare e rinnovarsi, indipendentemente dall’età e dalla cultura.

Ci sono centinaia e centinaia di storie che lo confermano.

Ma sorge un problema che troppo spesso non valutiamo.

Indipendentemente da quello che sentiamo, abbiamo organizzato la nostra economia e soprattutto il nostro pensiero intorno ad un’idea strana, ossia che noi invece lavoriamo per i soldi.

Cioè noi siamo convinti o ci siamo fatti convincere che dovrebbero essere i soldi a spingerci in avanti, e questa distorsione è il più grande killer della creatività. Ma da dove viene questo paradigma?

Boh, forse quando i nostri genitori ci dicevano che se ci comportavamo bene ci avrebbero fatto un regalino…

Oppure a scuola, quando scopriamo che già a sei anni dobbiamo preoccuparci del nostro futuro e che non siamo nati per giocare (ne siamo proprio sicuri?).

Oppure quando per la prima volta siamo entrati nel mondo del lavoro e abbiamo visto in tutta la sua evidenza che la passione e l’entusiasmo venivano semplicemente usati dal datore di lavoro per farti fare più ore e farti correre di più.

Non conosco tutte le cause, ma so che tutto questo avvelena la nostra creatività perché impermeabilizza quello facciamo giusto per vivere (il lavoro), da quello che ci importa veramente (il LAVORO).

Nello stesso tempo so che tutti i grandi inventori, creatori, imprenditori e attivisti, condividono lo stesso percorso interiore e la stessa sorgente di soddisfazione:

ama quello che fai e fai quello che ami

Questo è l’unico modo per trasformare il lavoro in LAVORO.

Si comincia così a riconoscere la connessione a questa più profonda sorgente di conoscenza che ci può aiutare nei momenti in cui tutti gli altri strumenti di navigazione vanno semplicemente (e inesorabilmente) in pezzi.

Attenzione però, non sto parlando di cambiare lavoro, ma di cambiare il modo in cui lo si fa per farlo diventare un LAVORO.

Guardati intorno e chiediti se ci sono dei modi nuovi per fare quello che stai facendo, se c’è un modo per amare di più ciò che fai e per portare del vero valore nella vita degli altri.

In Cerchia Ristretta abbiamo visto che l’Infomarketing può creare le circostanze per connettersi a quella sorgente interiore, perché una volta fatta tua la Formula Infoprodotto, non solo potrai guadagnare in modo automatico, ma anche lavorare meglio e servire la nicchia di persone che veramente ti apprezza.

Non ci sono parole per descrivere questa soddisfazione.

Cerchia Ristretta ti permette di svolgere il tuo lavoro al meglio e di trasformarlo nel vero LAVORO.

Secondo me questo è il periodo delle scelte perché bisogna cambiare questo paradigma che non solo distrugge piano piano le nostre vite, ma che ha un profondo impatto nella nostra società.

Infatti c’è qualcosa che accomuna tutti noi.

Abbiamo tutti un problema da risolvere

Eh si, una caratteristica che mi ha fatto innamorare dell’Infomarketingg è che nell’Infomarketing ci sono individui che si rivolgono ad altri individui.

A tanti sembra che espandendo la loro attività in internet, perdano quel contatto con le persone che tanto ci piace.

Anch’io all’inizio la pensavo così, devo essere sincero.

Mi piace stare insieme agli amici, parlare e soprattutto ridere, e il mondo di internet lo vedevo come qualcosa che spersonalizzasse i rapporti. Che si diventi un numero tra i numeri.

Ovviamente questo è altamente probabile e ce ne rendiamo conto nei social come Facebook.

Ma quando sono entrato in Cerchia ho sentito sulla mia pelle per la prima volta, almeno in termini così chiari e pratici, il concetto di Nicchia di Mercato.

Sto parlando di un gruppo di persone animate dagli stessi interessi, che condividono le stesse passioni, gli stessi problemi o le stesse aspirazioni.

Quando lavoravo come agricoltore (ho fatto anche quello…), andavo in giro per le piazze a vendere biscotti ecologici e altre bontà.

Incontrare tante persone era sicuramente divertente, ma nello stesso tempo c’erano due cose che mi stancavano enormemente:

  1. Ripetere sempre le stesse cose
  2. Ripeterle a persone che si vedeva lontano un miglio che non erano interessate.

Quando in seguito ho scoperto l’Infomarketing ho visto come potevo automatizzare le prima fasi di avvicinamento dell’Avatar e nello stesso tempo mantenere quell’atmosfera calda di un incontro dal vivo.

Da allora in poi, ho capito che non è il mezzo che usi per interagire che fa la differenza, ma come lo usi e soprattutto quanto cuore metti nelle cose che fai (fra poco ti racconto meglio questa storia...)

Ma ricordati, non basta il cuore…

Quando ci innamoriamo tocchiamo il cielo con un dito e facciamo cose impensabili, persino contro la nostra volontà.

Ma nello stesso tempo sembra che il cervello si spenga e che le nostre facoltà mentali, la capacità di giudizio, di discernere, la possibilità di fare valutazioni… non esistano più.

Tutto sembra perduto…

Ho iniziato a fare le prime consulenze sul Vastu (lo yoga dell’abitare), nel 2001, attraverso il passaparola di amici che sapevano che erano anni che studiavo questo argomento.

Poco dopo ho deciso, insieme ad Andrea (è un architetto) di fare sul serio e la prima cosa che abbiamo pensato è stata quella di creare un sito.

Non avevamo molti soldi da investire e visto che ho la mente tecnica, mi sono messo ad imparare il linguaggio di programmazione html.

Di giorno lavoravo e la sera studiavo manuali per creare il sito.

Il sito in sé era semplicemente un biglietto da visita, dove spiegavamo in poche righe in cosa consistesse il Vastu e descrivevamo la nostra consulenza.

Come pubblicità abbiamo stampato delle brochure (l'ultimo scatolone che era in cantina se ne è andato qualche anno sopo durante il mio mitico Vastu Clearing).

In quei due anni abbiamo fatto molte consulenze, specialmente all’inizio: tante persone soddisfatte, altre di meno.

Ci siamo più che altro accorti che le persone avevano un’idea estremamente vaga del Vastu e che erano affascinati solo dai suoi elementi più esotici.

Ma sicuramente abbiamo lavorato tantissimo, studiato, creato materiale, disegnato, pensato e riflettuto sul Vastu per andare sempre più in profondità di questa materia così affascinante e misteriosa.

Purtroppo dopo un po’ abbiamo visto che non riuscivamo a scalare e che questa passione ci stava prendendo troppo tempo rispetto ai guadagni che riuscivamo a creare.

La nostra analisi era che le persone dopotutto non erano interessante a questi argomenti e che forse avevamo sbagliato qualcosa. Abbiamo quindi deciso di chiudere il sito e di tornare a dedicarci alle nostre rispettive attività.

Qualche anno dopo conosco Italo Cillo e l’Infomarketing

Così riprendo il Vastu per creare la mia attività online.

L’ho ripreso in mano perché avevo già tanto materiale a disposizione e mi sembrava il frutto più basso da cogliere…

L’Infomarketing mi piacque subito e decisi addirittura di partecipare al seminario dal vivo Blueprint che Italo tenne a Malta.

Non ti dico la fatica economica che è stata per la mia famiglia…

Ma in quei giorni stupendi al seminario, Italo, dopo l’ennesima mia domanda perplessa, mi domandò: “Tiziano, ma tu credi veramente nel Vastu? Credi veramente nella tua soluzione?”

Lì mi accorsi che Italo aveva toccato il punto e capii che non ero più innamorato del Vastu.

Da quel momento andai avanti con più intensità nel lavoro e devo dirti una cosa: non mi sono subito ri-innamorato del Vastu.

La mia passione si è risvegliata solo quando ho ricevuto i primi commenti dei miei clienti, l’entusiasmo che avevano, i ringraziamenti per aver permesso loro di risolvere i problemi che avevano.

L’Infomarketing mi ha insegnato a rivolgermi a chi aveva veramente bisogno di me e soprattutto ad aiutare quella persona nel modo più efficace, dandogli quello che veramente voleva e non quello che pensavo volesse.

Da allora ho avuto migliaia di clienti, il 99% di loro completamente soddisfatti.

Altro che non c’era interesse!

Era il sistema che usavamo che era sbagliato e questo errore ha permesso che ci disinnamorassimo di quella conoscenza che tanto ci appassionava.

Anzi, proprio l’amore che avevamo per il Vastu non ci aveva permesso di vedere le cose nel modo giusto.

Immersi nella nostra passione, ci siamo girati dalla parte sbagliata, lasciati a noi stessi.

Solo quando ho appreso delle nuove conoscenze, che non c’entravano nulla con il Vastu ma sul come far girare un’attività attraverso Internet, sono riuscito a trasformare questa esperienza in qualcosa di realmente positivo, per me e per gli altri.

Ed è anche estremamente redditizio se messo a confronto con il tempo che vi dedico.

Il vero problema era che non sapevo come impostare l’attività nel modo migliore e nessuno mi aveva insegnato a farlo finché non ho trovato Cerchia Ristretta.

Quindi chiediti, in che modo puoi trasformare il modo in cui fai il tuo lavoro per cogliere l'opportunità offerta dall'Infomarketing?

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