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Nella vita di tutti i giorni prendiamo tantissime decisioni: cosa indossare per uscire, cosa leggere mentre scrolliamo i feed dei nostri social, cosa mangiare, se fare o meno quella telefonata, quella commissione…un sacco di scelte che, distrattamente, ci sembra quasi di compiere in maniera automatica.

Per non parlare poi delle decisioni importanti, quelle che influenzeranno la nostra vita: un percorso di studi, un trasferimento, un cambio di lavoro, ecc. Insomma, prendere decisioni è un’attività che ci accompagna sempre nella nostra esistenza.

Ma come facciamo a fare le scelte “giuste”?

La capacità di prendere decisioni, o decision making in inglese, è quell’abilità di saper individuare l’opzione più efficace grazie alla valutazione delle possibili alternative che abbiamo a nostra disposizione.

Perché è importante? 

Saper prendere decisioni ottimali è certamente una qualità che i migliori leader possiedono e che si affianca alla capacità di problem solving.

Ma, mentre nel problem solving l’attenzione cade sull’efficacia della scelta per raggiungere l’obiettivo, nel decision making il focus si sposta sulla qualità, ovvero, sulla capacità di individuare l’alternativa migliore.

Prendere decisioni, una cosa facile o….?

Saper scegliere in modo ottimale non è una capacità da poco se si considera che, noi esseri umani, siamo in grado di prendere scelte valutando le loro probabilità di successo e utilità, ma siamo ben lontani da ragionamenti realizzati su base puramente statistica come potrebbe fare un’intelligenza artificiale. 

Nei nostri processi cognitivi, infatti, entrano in gioco diversi fattori emozionali che possono influenzare (e di non poco!) l’esito delle nostre decisioni. Pregiudizi, emozioni, impulsività, sono delle trappole che ci portano a prendere decisioni sbagliate.

Ma non solo, ci sono anche altri fattori che influenzano negativamente la nostra razionalità nel prendere decisioni:

  • la memoria a breve termine limitata
  • lo stress e, in generale, le condizioni di pressione che spingono a compiere scelte impulsive;
  • l’attenzione selettiva, cioè la capacità di concentrarci solo su una cosa alla volta
  • la qualità delle informazioni su cui ci basiamo
  • l'eccessiva quantità di informazioni in nostro possesso
  • il tempo limitato di cui disponiamo
  • l’inerzia (o pigrizia)

Scegliere: una questione di energia e ambiente

Un aspetto molto importante che non va trascurato nel decision making è questo: ogni volta che lo attiviamo, consumiamo energia. 

E il nostro cervello è programmato per farci risparmiare energia ed evitare lo stress. 

Quando ci ritroviamo con troppe opzioni tra cui scegliere o dobbiamo prendere una decisione davvero difficile, finiamo inevitabilmente per preferire la strada più facile, così da poter ridurre il consumo di energie mentali e lo stress.

È per questo che amiamo le abitudini e ci sentiamo a nostro agio quando ci muoviamo all’interno di ambienti e situazioni che conosciamo bene, mentre ci sentiamo a disagio verso le novità e gli imprevisti ci mettono pressione. 

Facciamo la spesa comprando le stesse cose, ordiniamo la stessa pizza dallo stesso ristorante e così via. Amiamo i contesti prevedibili perchè  non comportano alcun dispiego di nuove e costose energie… a dover compiere decisioni! 

Anche il contesto ci influenza tantissimo: la famiglia, l’ambiente in cui viviamo e, più in generale, la società esercitano forti pressioni sul nostro comportamento decisionale. Quante volte abbiamo pensato a cosa penserebbero di noi gli altri mentre stavamo scegliendo qualcosa?

Prendere decisioni, quindi, ci fa consumare energia e ci pone in uno stato di tensione interna. Ma cosa succede quando più fattori sopra elencati si combinano aumentando di molto il livello di stress?

Semplice: entriamo in uno stato difensivo che ci porta ad abbandonare completamente il processo decisionale intrapreso, rimandandolo a un momento non ben precisato nel futuro.

In poche parole, cadiamo nella trappola della procastinazione!

Un punto, però, è chiaro: decidere significa muoversi nell’incertezza, ma questo non ci deve spaventare. Prendere decisioni importanti può anche essere estremamente motivante e liberatorio e ci fa sentire rinnovati.

Prendere una decisione per noi stessi, specie se ci apre la via per una nostra crescita professionale o personale, non è qualcosa che deve essere temuta o evitata. Se vuoi metterti in gioco con la tua passione e le tue competenze,accelerando i tempi e bruciando le tappe, puoi scoprire Cerchia Ristretta Strategy.  

Strategie per ottimizzare le decisioni

Per migliorare la tua abilità nel decision making puoi utilizzare delle strategie per aiutarti a compensare tutti i fattori irrazionali che ti depistano e ti fanno commettere errori.

Una delle possibili strategie, la più classica, è quella dello lista dei pro e dei contro, con cui puoi elencare e valutare gli aspetti positivi e negativi delle alternative a tua disposizione. 

Se poi tra i “contro” rilevi un aspetto particolarmente negativo, potrai eliminare l’opzione senza ulteriori indugi.

Puoi anche considerare le conseguenze di una possibile scelta. Se decidi, ad esempio, di eliminare certi alimenti dannosi per la tua salute ma esiti, puoi chiederti “cosa accade se non lo faccio e continuo invece a mangiare ciò che voglio?”. Questo tipo di approccio aiuta a prendere una posizione più definita sull’argomento in questione.

Molto utile anche l’approccio che prevede di procedere per domande successive per chiarirti meglio le idee.

Ad esempio, se vuoi provare una nuova dieta, potresti domandarti “Quali potrebbero essere i benefici?” “Quali sacrifici comporta?” e via via approfondire sempre più l’analisi.

Per staccarti dalle influenze del contesto sociale prova invece a chiederti: “Se dipendesse solo da me, se nessuno sapesse nulla della mia vita, cosa vorrei fare?”

Se sei un tipo di persona particolarmente analitico, puoi infine utilizzare il calcolo statistico delle probabilità per calcolare matematicamente le percentuali di esito (positivo o negativo) delle tue opzioni ed eventualmente capirne anche il peso a livello economico.

I vantaggi del buon decision making

Se riesci ad avere un approccio più analitico, ordinato e logico, sarai in grado di aggirare le distorsioni cognitive che confondono le tue scelte di vita.

Questo non significa non tenere in considerazione i tuoi princìpi, anzi. Seguire la tua etica e agire in base al tuo pensiero personale, renderà le decisioni davvero giuste per te sia oggi che in futuro.

La logica serve solo per allenare il tuo pensiero razionale e capire quando scegli per te stesso e quando, invece, scegli per accontentare gli altri.

Inizia già da adesso ad analizzare con occhio più critico e oggettivo quando ti trovi davanti a una scelta. Isola gli elementi prettamente oggettivi dalle influenze esterne di tipo emotivo e sociale e fai una lista di quelli che sono gli aspetti a tuo favore e quelli contro di ogni opzione a tua disposizione.  

Poiché le scelte sono una componente fondamentale della nostra vita, è importante vivere il momento decisionale nel modo più sereno possibile. Anche se solo il tempo potrà dare ragione o meno delle tue scelte, devi alimentare il tuo desiderio di condurre la tua vita verso la direzione che più ti sembra preferibile.

Imparare come prendere una decisione insegna a non aver paura del cambiamento.

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