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Se anche tu vuoi diventare un infomarketer Ninja, così come stanno già facendo moltissimi studenti di Cerchia Ristretta, con una percentuale di chiusura che farebbe rabbrividire il Lupo di Wall Street, rimani incollato a questo monitor, perché sto per rivelarti l’Arma più potente che un Informarketer possa utilizzare per attirare frotte di clienti assetate dei suoi prodotti e creare una vera e propria comunità di adepti che penderanno letteralmente dalle sue labbra.

Ah ah, mi piace scherzare con queste frasi ad effetto all'americana 🙂

Dopo questo articolo, guadagnare on line con gli Infoprodotti trasformativi sarà molto ma molto più semplice.

Lo so, ti sembra esagerato, ma in questi ultimi anni in cui ho dedicato studio e pratica all’Infomarketing, ho potuto analizzare decine e decine di progetti davvero interessanti realizzati dai nostri studenti di Cerchia Ristretta e anche da altri colleghi Infomarketer.

Fra poco ti dirò perché alcuni fanno numeri da capogiro, ed altri purtroppo no.

Prima di fare questo, lascia che ti racconti una storia. Magari la conosci già ma sono sicuro che rileggerla ti porterà comunque ad una riflessione molto molto importante.

Lo so che all’inizio ti verrà da dire “ma che c’entra questo con il guadagnare on line?”. Beh, dammi fiducia... 😉

In un grande porto commerciale era ormeggiata una nave cargo che conteneva migliaia di container pronti per partire verso il successivo porto, come accadeva sempre. Ora, non so se lo sai, ma queste navi sono vere e proprie città galleggianti, ed hanno la capacità di trasportare anche 5-6.000 container, ciascuno grande dai 25 ai 50 metri e dal peso di svariate tonnellate.

Immagina che valore possa avere un viaggio del genere. Ogni porto dove attracca, la nave scarica un certo numero di container e ne carica altri.

La mattina in cui la nave sarebbe dovuta partire fu rilevato un grosso guasto ai motori che però nonostante l’intervento dei meccanici, dei macchinisti di bordo e alcuni ingegneri, non si era riuscito a risolvere.

Ovviamente ore di ritardo vogliono dire soldi che se ne vanno e quindi sia il capitano della nave che l’armatore cominciarono a preoccuparsi.

Il capitano cominciò allora ad interrogare la vicina Capitaneria di Porto per considerare l’intervento di qualche meccanico esterno.

Uno degli impiegati fece il nome di un vecchio meccanico che per tanti anni aveva lavorato sulle navi da crociera proprio come macchinista e che forse avrebbe potuto dare una mano.

Dopo lunga discussione sull’effettiva efficacia di un intervento del genere e considerando che comunque non c’era altra soluzione, l’Armatore acconsentì.

Il martelletto da 1.000 euro e i 15 minuti

Il vecchio si presentò dopo circa 1 ora. Parcheggiò la sua utilitaria di almeno 15 anni nel parcheggio della capitaneria e si presentò da chi lo aveva convocato, vestito con una tuta da meccanico decisamente sporca e usurata, un cappellino e un accento dialettale molto marcato.

Alla sua vista il responsabile si pentì subito della sua idea e cominciò a pensare a come liberarsene.

Quell’energumeno sembrava tutto meno che un esperto in motori di navi così complesse e moderne. Ormai però il dado era tratto e doveva rischiare.

Accompagnarono a bordo il meccanico che con la massima serenità e due valigette piene di utensili e piccoli congegni meccanici si apprestava a “mettere le mani” su macchine dal valore enorme.

Il personale e gli altri meccanici lo accolsero come avrebbero accolto il boia che ti accompagna al patibolo. Gli ingegneri lo guardavano con la faccia di chi ti dice “se non ci sono riuscito io, come caspita pensi di farcela tu?”

Senza proferire parola si fece accompagnare all’interno della sala macchine, si avvicinò ai due macchinisti e gli fece tre domande molto semplici.

Poi ordinò ai due meccanici di provare per tre volte ad avviare la macchina e si mise in ascolto proprio come un cardiologo ascolta il cuore di un bambino per percepire il minimo sibilo di ogni valvola che si trova nella cavità toracica.

Lo sguardo accigliato e concentrato lasciava presagire quello che stava per succedere. All’improvviso alzò la mano di scatto bloccando di colpo il meccanico col dito sul tasto ON.

Sul suo sguardo si accese chiara e luminosa una luce. Si fiondò nella sua cassetta e come Mary Poppins dalla sua borsa cominciò a far uscire di tutto.

Estrasse due piccole pinze e due cacciaviti, oltre ad un tubicino di plastica e si infilò letteralmente con la testa nel cavità che il grosso motore aveva.

Dall’esterno si sentì solo il rumore di quello che sembrava un martelletto che ogni tanto sbatteva sui tubi e qualche colpo di tosse. Nella sala c’era un silenzio pari agli spalti di Wimbledon in attesa del servizio di Novak Djokovic, e la tensione che si poteva tagliare con il coltello.

15 minuti. Tanto ci volle.

Il meccanico, usci dalla cavità, e con un gesto della mano intimò al meccanico di provare.

Un colpo… due colpi, poi il grosso motore cominciò a girare.

Potete immaginare le facce dei presenti, un mix fra stupore, rabbia, indignazione e sconcerto.

Il meccanico come un giocatore di biliardo che raccoglie i birilli caduti dopo il suo colpo migliore, raccolse i suoi attrezzi e disse con una voce flebile che nel pomeriggio avrebbe inviato fattura.

E qui viene il bello.

Quando l’armatore si vide recapitare la fattura del meccanico, mancò poco che gli venisse un colpo. 1.000€!!!

Ora come puoi immaginare, l’Armatore non aveva problemi a pagare... ma togliti dalla strada di un imprenditore ricco che ha la sensazione di essere fregato.

Prima di disporre il bonifico volle parlare direttamente con il meccanico e raggiunto al telefono gli disse:

“Mi scusi, vorrei capire una cosa, la pagherò senza problemi e la ringrazio per il lavoro svolto, ma mi tolga la curiosità.

Mi è stato riferito che il suo intervento è durato circa 15 minuti.

Ora per quanto prezioso, lei non può pretendere di valere 1.000€ per meno di mezz’ora, mi vorrebbe spiegare?

Il meccanico, con voce calma e rilassata di chi non ha assolutamente bisogno di giustificarsi, rispose in questo modo.

“I 1.000€ sono così divisi: 50€ per l'atto pratico dell'intervento compreso il materiale necessario alla riparazione.

Gli altri 950€ sono il valore di ciò che io so e che mi ha permesso di riparare quel motore in meno di mezz'ora, e che nessun altro, in quella circostanza sulla sua nave sapeva.

Qualunque altro mio collega specialista le avrebbe fatto pagare almeno il triplo ma io amo il mio lavoro, per me è una passione."

Dopo tale spiegazione, l’Armatore ammutolito e sbigottito per la lezione di marketing appena ricevuta da un uomo di quasi 70 anni con 4 zeri in meno di lui sul conto corrente, non poté che ringraziare e pagare.

Cosa impariamo da questa storia?

Qual è la lezione che impariamo da questa storia e che può trasformare il tuo business sugli Infoprofotti da mediocre a eccellente?

Oltre a quella di non offrire la soluzione prima della diagnosi, che tratto in un super articolo, c'è una lezione molto semplice che aumenterà le tue conversioni, sbaraglierà la tua concorrenza, attirerà frotte di clienti e infine creerà una vera e propria comunità di fan.

Trasformati, il più possibile, in un meccanico che possiede informazioni di così alto valore, e di così profonda utilità, che le persone ti chiederanno di poter comprare da te, ancora e ancora.

Ogni nicchia di mercato ha una serie di armatori con la nave rotta e disposti a pagare per risolvere subito il loro problema.

Il tuo compito è rendere le informazioni preziose, uniche, di valore, e soprattutto, con un pizzico di originalità e personalizzazione che ti rendano UNICO.

Lo so cosa stai pensando:

“Ma Tiziano, io offro un sistema per migliorare la memoria, come posso differenziarmi se ci sono altri 3.458 metodi che risolvono questo problema?”

In Cerchia, mentre studi i moduli e impari come creare il tuo Infoprodotto, impari a creare il tuo messaggio differenziante, oltre a capire chi è realmente il tuo Customer Avatar, ovvero il tuo potenziale cliente IDEALE.

Quindi, per finire…l’arma segreta dell'Infomarketer Ninja, è renderti DIFFERENTE e UTILE (se non indispensabile) agli occhi del tuo potenziale cliente.

E come fai?

Attrai il tuo avatar stuzzicando e stimolando continuamente i suoi bisogni, il suo motore rotto, il suo problema, ricordandogli che c’è una via, semplice e veloce per risolverlo e far ripartite la sua nave.

Sii generoso e cerca davvero di risolvergli la vita e lui ti ringrazierà continuando a comprare da te.

Ma soprattutto, impara a farlo nel modo migliore possibile fin dall'inizio, per non fare la fine di tanti che si improvvisano, spendono un mucchio di denaro e alla fine non combinano nulla.

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